True Detective è sempre stata una storia di fantasmi, e il titolo If You Have Ghosts ne è la conferma. Perché è una storia che gioca in prospettiva, è solo il ricordo, peraltro frammentato e forse nemmeno del tutto attendibile, di una vicenda che è già accaduta. Il presente, quantomeno quello riferito agli anni ’80 e ’90, esiste solo in funzione di un momento attuale che ne rielabora, mescola, confonde gli elementi. E spesso non riesce a fare nemmeno quello. Difficile, forse inutile giudicare True Detective come puro giallo da spolpare attraverso teorie e indizi. Sì, anche questa settimana ci sono piste abbozzate, recriminazioni, accuse non sappiamo quanto fondate, ma tutto si adagia come il sole al tramonto su una lunghissima conversazione in un portico.

In quel momento riusciamo ad afferrare il cuore stesso della narrazione della terza stagione. Che non consiste nel mettere la parola fine ad un’ingiustizia durata decenni, ma nell’instancabile e necessaria lott...