Il Ricky Gervais di After Life non ha il cinismo di The Office, né il politicamente scorretto dei suoi stand-up special. È invece molto più affine a quello di Derek, il suo ultimo progetto per la televisione, che raccontava una storia ambientata all’interno di una casa di riposo. Nella scrittura dei sei episodi di After Life ritroviamo quella visione alta e consolatoria dell’esistenza, la linearità nell’intreccio, la ricompensa semplice per lo spettatore, la parabola prevedibile e dickensiana, che gioca sul fatto di saper piacere. Vero e proprio one man show di Gervais, che dirige, produce, scrive e interpreta il protagonista assoluto del progetto, After Life è una serie che funziona meglio quando gioca sul terreno della dark comedy, mentre spesso scivola sull’artificiosità del dramma.

Tony – non serve specificare chi lo interpreta – è un giornalista che lavora in una piccola cittadina, e non riesce più ad andare avanti dopo la morte della moglie. Accarezza, alm...