The OA
ideata da Brit Marling, Zal Batmanglij
Netflix
Le prime due stagioni sono disponibili sul servizio streaming Netflix.
Attenzione: l'articolo contiene spoiler
Il dominio dell’immagine rispetto alla parola, il potere mistificatore della messinscena teatrale, l’inconoscibile stratificazione dell’umana coscienza. Un’immersione prolungata in uno spazio denso di temi complessi, così potremmo definire la seconda stagione – o, attenendoci alla dicitura ufficiale, la seconda parte – di The OA. La serie ideata da Brit Marling fa impennare, nei suoi otto nuovi episodi, la propria già conclamata ambizione: a distanza di due anni e mezzo, questo non è il ritorno che ci aspettavamo. La sorpresa qui è, si badi, tutta positiva: pur rinunciando da subito alla conturbante ambiguità che aveva contraddistinto la prima, ineguagliabile stagione, l’apertura di questo nuovo corso per The OA ne mantiene intatta l’impavida ricerca di stupore intellettuale. A dispetto della sovrapposizione di diverse realtà e al necessario (produttivamente parlando) arricchimento del cast di protagonisti, la stagione riesce a barcamenar...
La seconda stagione di The OA amplia l'orizzonte metafisico della serie, rinunciando alla conturbante ambiguità del primo arco di episodi
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