In un buon episodio di Supergirl diretto da David Harewood il cui tema centrale è la paura legata alla mancanza di speranza e la necessaria ribellione a questi sentimenti, l’unico elemento a sfavore è la trama dedicata a James Olsen, non tanto per quello che rappresenta in sé, ma più che altro perché risulta fuori posto in un momento della storia che necessita di un’inevitabile accelerata considerate quante storyline sono ancora in sospeso e quanto deve succedere nei prossimi due episodi della serie.

Non che non sia interessante scoprire che il trauma di James non è legato solo alla sua crisi post traumatica da stress o ai suoi burrascosi trascorsi con Lex Luthor, ma piuttosto alla scoperta di avere acquisito dei super poteri e di aver soppresso un trauma infantile legato al giorno del funerale di suo padre, che solo grazie alla sorella riuscirà ad affrontare, ma questa parte dell’episodio, con tutto ciò che sta accadendo a National City e nel paese, sembra un superfl...