Chi si approccia a Tuca & Bertie sperando di ritrovare la scrittura e le atmosfere di BoJack Horseman potrebbe rimanere deluso. La nuova serie animata di Netflix condivide con quella serie il nome della produttrice Lisa Hanawalt, che qui cura il progetto a tutto tondo. Quindi una simile ambientazione, un simile design, ma l’animazione qui è una componente stilistica che rimane svincolata dai temi e dall’approccio di fondo. E che cade come risultato finale in territori molto diversi rispetto alla serie di Raphael Bob-Waksberg. Il punto di riferimento maggiore è invece Broad City, e in generale tutta l’apprezzabile new wave di produzioni scritte da donne, per donne – e non solo – che rifiniscono con intelligenza i margini e i limiti della scrittura seriale.

Ci troviamo sempre in uno strano universo uguale al nostro, ma popolato da animali antropomorfi, esseri umani e addirittura vegetali, quest’ultima una novità rispetto a BoJack Horseman. Tuca e Bertie (