Mettendo da parte qualche lustrino e parte della briosa leggerezza che aveva caratterizzato il suo primo arco di episodi, Pose torna sul piccolo schermo con Acting Up, che preannuncia una stagione più gravosa in termini di tematiche e avvenimenti. Sin dal titolo, che rievoca l’invito all’azione invocato dai manifestanti determinati a far sentire la propria voce sul fronte della lotta all’AIDS, la serie di Ryan Murphy sembra infatti volersi ergere con rinnovata convinzione a difesa delle minoranze che ha scelto come protagoniste delle proprie storyline: reietti della società perché malati, perché di colore, perché omosessuali, perché transessuali, perché donne. Sono tante le declinazioni della discriminazione, e Pose stavolta sceglie di aprire il sipario su un’isola desolata, cimitero di vittime falciate da un morbo troppo a lungo ignorato.

Sono passati tre anni dal trionfale finale della prima stagione, pregno di un ottimismo balsamico e pacificatore; tre anni i...