La casa di carta (terza stagione): la recensione

La casa di carta è uno dei fenomeni televisivi più interessanti degli ultimi anni. Rivelazione fulminante e inattesa, è un prodotto che viaggia su standard di scrittura lontani dai canoni della quality television per come viene comunemente intesa oggi. Eppure questa serie spagnola intende, quasi per istinto, il senso più immediato della narrazione televisiva. Un plot semplice, simboli riconoscibili, slogan generici. Ciò che è essenziale viene enfatizzato in ogni istante, e quindi – pur con tutti i suoi limiti – arriva a colpire lo spettatore: la serie non in lingua inglese più vista di sempre su Netflix viene adottata dalla piattaforma e ritorna con una terza stagione da otto episodi.

Dopo il successo del colpo del secolo alla zecca di Stato spagnola, il gruppo di rapinatori si è diviso, e ha cercato pace e ristoro in giro per il mondo. Tokyo e Rio, rimasti insieme, vengono tuttavia rintracciati, e il secondo viene arrestato. Il ...