Di episodio in episodio The Boys cambia, si evolve, muta e rinnega quelli che alla partenza parevano punti fermi. Così tanto che nel finale di stagione gli equilibri saranno tutt’altri.
Sono i Super i cattivi, lo capiamo subito, sono egomaniaci, vivono un delirio di onnipotenza proporzionale ai loro poteri, non hanno nessuna etica. Al contrario delle serie sue simili per tematica, target e divertimento The Boys sceglie però di forzare le convinzioni del pubblico ribaltando quello che inizialmente gli ha detto, ed è esattamente ciò che tiene avvinti per tutti i suoi 8 episodi. Non c’è infatti un intreccio molto forte (non lo è la storia tra Hughie e Starlight, molto convenzionale, non lo è quella lentissima dell’operato dei Boys e non lo è quella quasi immobile della Vought che cerca di inserire i suoi Super nell’esercito). Quello che Eric Kripke usa per tenere il pubblico è la sistematica negazione dei presupposti. I Boys ce l’hanno con i Super, i Super capita l’esistenza dei Boys cerc...