Euphoria
ideata da Sam Levinson
HBO
Attenzione: l'articolo contiene spoiler
Per un prodotto come Euphoria, serie tv targata HBO la cui prima stagione si è conclusa lo scorso 4 luglio, la definizione di teen drama risulta calzante solo in parte. Certo, le tematiche affrontate dallo show – adattamento statunitense dell’omonimo format israeliano – affronta situazioni e tematiche non propriamente inedite: adolescenti travagliati che sperimentano droghe e sesso, malsopportando la scuola, esasperando i genitori e minacciando di far deragliare la propria vita ancor prima che inizi davvero. Eppure, Euphoria è riuscita a trovare un modo per dire qualcosa di nuovo – o, piuttosto, dirlo in modo diverso – risultando stranamente avvincente, affrancandosi dal rischio di un derivativismo esasperato.
La serie, scritta da Sam Levinson, vede Zendaya nei panni di Rue, un’adolescente tormentata che ricerca negli stupefacenti la felicità – o, quantomeno, una sorta di apatica serenità – che sembra esserle preclusa in stato di sobrietà...
Euphoria è il rutilante, angoscioso ritratto di una generazione disorientata e autodistruttiva, guidato da una splendida e tormentata Zendaya
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