C’è pochissimo wrestling nella terza stagione di GLOW, ma questo non è quasi mai un problema. La prima stagione della serie di Liz Flahive e Carly Mensch elaborava la costruzione di un gruppo di lottatrici per caso, o meglio ancora per necessità economiche. La seconda stagione entrava nel profondo delle dinamiche di gruppo, raccontando la maturità nel rapporto di amicizia e rivalità tra Ruth e Debbie. La terza stagione archivia problematiche economiche e conflitti interni tra le protagoniste: il lavoro c’è e il gruppo è solido. Potrebbe essere un problema, ma è qui che la serie Netflix raccoglie l’eredità del lavoro del passato, e riesce a offrire comunque una stagione molto godibile.

Questa è una serie che alla terza stagione ha raggiunto un grado di maturità tale da potersi appoggiare anche solo sull’interazione tra le sue protagoniste. Di fatto questi dieci episodi ne sono la prova continua: l’intreccio è labile, le piccole storyline talvolta cadono nel...