Nell’idea di racconto per come la intende Noah Hawley, anche uno spazio fiabesco non può essere altro che una dimensione dell’inconscio. Nessun escapismo, nessuna fuga dalla realtà qui, solo l’ennesima occasione di riflettere sui propri demoni e paure, stavolta in un’ambientazione del tutto nuova. È il Legion più sperimentale, così indistinguibile in effetti dal Legion normale, ma capace ancora di innovare, sorprendere, emozionare sinceramente ad appena due episodi dalla conclusione del viaggio. La serie di FX si prepara a chiudere la sua storia, ma prima ci conduce per mano in un mondo di fiaba, dove le case di paglia esistono davvero e le persone si sfidano a colpi di battaglie rap.

In un mondo fiabesco che poi è molto più complesso di questa modesta definizione, Melanie e Oliver vivono in pace. Li avevamo visti, nel finale della seconda stagione, a cercare la propria serenità nel piano astrale, lontani dalle lotte e dai conflitti del mondo. Qui arriva, in for...