Due elementi colpiscono nell’interpretazione di Sacha Baron Cohen in The Spy, vero motore dell’intera miniserie. Il primo è lo stupore di fronte a quello che di fatto è il primo vero ruolo drammatico della sua carriera, abbracciato con tale adesione da sopperire alla totale mancanza dei suoi classici istrionismi. Il secondo è l’idea, che si fa strada poco a poco, che in questa storia di maschere, doppie vite, identità modellate su misura, ci sia in realtà molto dell’idea di interpretazione che Sacha Baron Cohen ha portato avanti da sempre con i suoi ruoli comici. Tutto ciò che gravita intorno a lui, in questa miniserie di sei episodi, non è altrettanto memorabile, ma The Spy – distribuito da Netflix – rimane un prodotto valido.

Si tratta della storia vera della spia israeliana Eli Cohen. Reclutato dal Mossad nei primi anni ’60, l’uomo passa i seguenti anni assumendo una seconda identità. Ciò lo porta a contatto di ambienti politici, militari e econom...