Living With Yourself: la recensione

Living With Yourself sta a Mi sdoppio in 4, diretto da Harold Ramis, come Russian Doll stava a Ricomincio da capo, sempre diretto dallo stesso regista. Nel senso che alla base della vicenda c’è sempre uno spunto surreale e improbabile, che però non è importante nelle sue motivazioni intrinseche perché la storia va immediatamente a parlare di altro. E lo fa con un linguaggio diverso da quello che ci aspetterebbe. Come Russian Doll, anche Living With Yourself presta infatti il fianco alla commedia, ma se ne distanzia da subito. Risultato è un insolito dramma esistenziale dalle venature leggere, dal fiato corto e indeciso quanto al tono da assumere.

Il protagonista è Miles (Paul Rudd), un pubblicitario frustrato e insoddisfatto dalla vita, che non riesce ad avere figli con la moglie Kate (Aisling Bea). Su consiglio di un collega, finisce in una specie di laboratorio mascherato da spa, che dovrebbe fare di lui una persona nuova. Più o meno letteral...