The Crown (terza stagione): la recensione

Cambiano i volti, la Corona resta. L’idea, così anacronistica, quasi inconcepibile oggi, di sostituire gli attori delle serie tv in corso si adatta invece molto bene ai temi e al linguaggio di The Crown. Non è un caso se la prima immagine della terza stagione della serie sbatte in faccia allo spettatore la palese differenza tra Claire Foy e Olivia Colman. La camera sfida per pochi decisivi secondi il pregiudizio dello spettatore, che sapeva già di trovarsi di fronte ad un totale recasting, ma è ancora scettico. Invece, da un punto di vista simbolico prima che produttivo, si tratta di una scelta funzionale alla forma del racconto. Lo è rispetto ad una storia che conferma la priorità dei corpi istituzionali e del senso di necessità rispetto ai corpi che a quelle istituzioni danno un volto.

Così il senso del dovere, le recriminazioni soffocate, gli egoismi negati, trovano nuova casa nel volto di Olivia Colman (già premio Oscar con l’in...