Una storia come quella raccontata in Messiah si presterebbe ad un’altissima complessità, ma non è questo il caso. C’è geopolitica, dramma, thriller e ovviamente religione e spiritualità in questa serie Netflix che parte da uno spunto sulla carta fortissimo, ma che non riesce a decollare come racconto. La prima serie del 2020 della piattaforma si innamora essa stessa del fascino che dovrebbe emanare il suo protagonista, ma, persa nella sua ammirazione, non riesce a veicolare quel racconto all’esterno. Fino al punto in cui ci si chiede se ormai anche una premessa così estrema sia capace di risultare provocatoria al giorno d’oggi.
La storia è quella di Al-Massih (Mehdi Dehbi), misteriosa e carismatica figura che appare in Siria. L’uomo raccoglie un certo numero di fedeli che ascoltano il suo messaggio e le sue parole. La folla si dirige verso il confine israeliano, e rischia di creare un incidente internazionale. Una...
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