Westworld 3×05 “Genre”: la recensione

La scrittura di Westworld si accorda ad un ritmo che segue più i temi che l’intreccio, più i riferimenti che l’empatia. Non è necessariamente sbagliato, e di sicuro non è una sorpresa alla terza stagione, eppure questo coltissimo gioco di simboli a volte rende difficile elaborare le emozioni. Genre è un manifesto dei contorni freddi e impeccabili dello show: la sequenza che è esercizio di stile, la cover settimanale di Ramin Djawadi, il controllo ammirevole per una produzione immensa. Nei contorni dell’eclisse di Rehoboam esiste un universo di riferimenti ammirevoli alla predizione in salsa fantascientifica, eppure il dilemma rimane radicato in una visione elitaria. Piacevolissimo da elaborare, difficile da amare visceralmente.

Eppure in Person of Interest – che non può essere ignorato se si analizza questa stagione – Jonathan Nolan riusciva ad elaborare la storia del singolo rispetto a temi universali. Era una se...