Homecoming (seconda stagione): la recensione

Nel 2018, dopo il successo di Mr. Robot, Sam Esmail rielaborava con Homecoming le atmosfere da thriller cospirativo anni ’70. In pochi, secchi episodi giocati tra passato e presente, vuoti di memoria e cambi di formato, trovava una sintesi del racconto efficacissima, densa e ponderata. Due anni dopo, questi sette nuovi episodi somigliano, più che ad una nuova stagione, ad una lunga coda dell’originale, una bonus track destinata agli appassionati. Lo scopo non è tanto allargare le maglie della vicenda, ma raccontare più in profondità una parentesi chiusa. Da questo punto di vista, Homecoming 2 è un midquel che non ha il fascino della prima stagione, e che si regge soprattutto sulle interpretazioni dei protagonisti.

La storia si apre con uno spunto classico, e quindi ottimo. Una donna senza memoria si sveglia su una barca. Su questa efficace immagine la scrittura costruisce i primi due episodi, che sono anche i migliori del lotto, ...