Termina così, con un bacio e una pistola, la seconda, e forse ultima, stagione di Agent Carter. Lo scontro con Whitney e la tensione del finale vengono quasi completamente disinnescati da un finale che fa della leggerezza nella scrittura la sua bandiera, recuperando un Jarvis in grandissima forma e un colorito gruppo di personaggi che per la maggior parte del tempo parlano in “scientifichese” alla luce del sole. Le poche ombre di un cliffhanger che potrebbe rimanere irrisolto non bastano a gettare tensione su un episodio, Hollywood Ending, che per tutto il tempo lavora in funzione di un addio che accontenti un po’ tutti, che rimetta in gioco, come è giusto che sia, Howard Stark, che dia a Peggy il giusto finale romantico che merita. In tutto questo la minaccia passa in secondo piano, e la tensione non è paragonabile a quella costruita nel finale dello scorso anno. Gioie e dolori di un’annata non perfetta, ma soddisfacente.

Whitney Frost, ormai completamente fuor...