Altered Carbon (seconda stagione): la recensione

Se la prima stagione di Altered Carbon era noir, la seconda è action. Sopra tutto questo, rimane il “costrutto” – termine che viene utilizzato molte volte – fantascientifico che funge da cornice per l’intera operazione. La serie Netflix tratta dai romanzi di Richard K. Morgan non è esplicitamente antologica, ma raccoglie bene la possibilità di rebootare se stessa tramite nuove storie, nuovi contesti, perfino nuovi corpi per i protagonisti principali. Alla seconda stagione, eredita alcune delle problematiche che affliggevano la prima, ma riesce a costruire un racconto più coeso, meno dispersivo, più intenso.

Takeshi Kovacs si ritrova nell’ennesimo involucro umano della sua lunga e bizzarra vita. Come il protagonista di Doctor Who, gioca alla lotteria delle possibilità quando si tratta di occupare un nuovo corpo, quasi sempre per scelta di altri. In questo caso, si passa da quello di Joel Kinnaman a quello di