Al terzo episodio stagionale, dall’ispirato titolo Slashdance, American Horror Story continua a buttare fuori sorprese e colpi di scena. Nel rifiuto di trasformarsi, almeno per ora, in una continua corsa al massacro, lo show riempie il vuoto dei momenti di pausa con flashback nei quali, quasi sempre, ci scappa il morto, o che servono a giustificare i momenti attuali. Nulla è sottile o particolarmente elaborato, ma la stagione continua a raccontare con semplicità la propria storia senza troppe sbavature e senza chiedere troppo a se stessa.
I due flashback di cui si diceva sopra ne sono una prova. Ce n’è uno dedicato a Ray e ambientato in una tipica confraternita universitaria. Per una stagione che vive di cliché, non vorremo privarcene proprio ora, e quindi ecco le classiche prove un po’ imbarazzanti a cui sono sottoposte le matricole che desiderano entrare nel gruppo. Ci scappa il morto, anche in ...
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