Baby (seconda stagione): la recensione

Sempre meno legato ai fatti di cronaca, sempre più affine come forma e contenuti al teen drama, Baby torna con una seconda stagione su Netflix. Il filone legato alla prostituzione minorile non si esaurisce, ma le deviazioni criminali della prima annata lasciano il posto nell’intreccio a spunti adolescenziali, tormenti amorosi, sofferenze più intime. Il paradosso della serie è quello di un glamour cortese, mai scabroso, sospeso come certe musiche che fanno capolino a più riprese sovrastando le immagini. Lo show ha la sfrontatezza di un sedicenne che sente di avere già troppa vita alle spalle e cammina come se portasse il peso del mondo addosso.

Un disagio che, va detto, alcuni protagonisti fanno anche bene ad avere. Chiara e Ludovica (Benedetta Porcaroli e Alice Pagani) continuano, utilizzando un’espressione banale, a giocare col fuoco. Famiglie assenti, genitori mediocri, un’ansia di autodeterminarsi e di vivere secondo canali pe...