Con il secondo episodio della terza stagione, il Black Mirror di Netflix inizia a distaccarsi dallo stile, dal mood, dalle storie narrate nelle stagioni precedenti, per costruire qualcosa di più definito e diverso. Playtest gioca sulle distorsioni della tecnologia a partire da una situazione attuale che viene portata alle sue estreme conseguenze, ma tutto si conclude in una rappresentazione orrorifica che basta a se stessa, che non deve angosciare umanamente a tutti i costi, ma può accontentarsi di raccontare una storia che bazzica dalle parti dell’horror claustrofobico. Dove per ambiente chiuso si intende la nostra mente.

Protagonista è Cooper (Wyatt Russell, l’abbiamo visto nell’ultimo film di Richard Linklater), un giovane americano che una mattina lascia il tetto materno e vola fino in Europa. Il viaggio tra le capitali è divertente ed esaltante, mentre da casa il telefono squilla a vuoto. Il protagonista si diverte, conosce una bella ragazza, ma, al momento di to...