Dialoghi disastrosi e regia da montagne russe, Blindspot al suo secondo episodio fa un passo indietro rispetto alla già non entusiasmante première. Si cerca di imporre un ritmo frenetico alla narrazione, di lanciare qualche linea guida sulla strada verso la costruzione di una trama orizzontale, e nel tempo stesso si imbastisce – su una premessa sempre meno accettabile – un caso da risolvere nell’arco dei quaranta minuti. Ma manca una visione forte, un concept degno e la forza di raccontarlo. Dopo due episodi la serie di Martin Gero sembra aver già dato tutto il possibile, e la conferma per un ordine di ulteriori nove script pesa come un macigno sullo show.

Più che di case-of-the-week sarebbe più corretto parlare di case-of-the-day

Più che di case-of-the-week sarebbe più corretto parlare di case-of-the-day. La storia narrata in A Stray Howl si svolge a poche ore dal precedente episodio, e ancora una volta prende spunto da un tatuaggio sul corpo di Jane. Gli agenti dell’FBI d...