C’è una bella idea visiva e narrativa nel quinto episodio di Castle Rock, intitolato Harvest. Un incendio sta consumando i boschi circostanti. La città è stretta nella morsa se non di un caldo soffocante, quantomeno di un abbraccio rosso che riempie il cielo e filtra ogni immagine all’aperto con un retrogusto asfissiante. È una buona idea perché contribuisce ad acuire quella sensazione di microcosmo separato dal mondo – la barriera di fuoco è poi un’immagine molto forte – e in cui può accadere di tutto. Qualcuno nel corso della puntata dichiarerà di rimpiangere gli anni ’80, quando tutto era possibile e Castle Rock era una città molto più movimentata. Eppure, dopo quello che è successo nel finale della scorsa puntata e in questa, possiamo dire che qualcosa si sta ridestando.

Ci sono cani che abbaiano senza motivo, episodi di violenza domestica che scoppiano in case apparentemente serene, statuine di cera che fanno capolino negli ambienti, forse anticipando trage...