La lunga cold open di Past Perfect è il momento migliore dell’episodio, e contiene in sé un barlume di ciò che la serie avrebbe potuto essere. Quindi più contenuta, più episodica, a tratti più angosciante, proprio perché sradicata da lunghe narrazioni o intrecci. C’è una coppia che si incontra con Molly, acquista la vecchia casa dei Lacy, e qui di fatto viene contaminata da una follia latente che sembra radicarsi nei quadri ossessivamente esposti, tutti a ritrarre il ragazzo misterioso. L’apparizione di Jackie non sembra poi un caso, con il suo collegamento con Shining che diventerà palese verso il finale dell’episodio. Manca il bambino, ma cui c’è un uomo che – versione cinematografica di Shining – ci appare predisposto alla follia fin dal principio. La casa dà solo il calcio d’inizio.

E funziona bene nel suo giocare con gli elementi dell’ambiente, dai quadri ai manichini che rievocano i fatti di sangue della città, e si integrano bene con il ...