Criminal (seconda stagione): la recensione

Una serie come Criminal deve elaborare la propria premessa puntando sulle contraddizioni, e questa seconda stagione ci riesce. Ogni caso deve essere speciale, deve presentare degli elementi di eccezionalità, che possono derivare da tematiche iniettate nei dialoghi o nelle caratteristiche dei personaggi. Ma deve in ogni caso emanciparsi dal rischio formulaico al quale un progetto di questo genere rischia di soccombere. Come detto, la vittoria della seconda stagione della serie Netflix consiste nell’aver centrato l’obiettivo. Altri quattro casi, se così si possono chiamare, molto diversi tra di loro, ognuno con le sue caratteristiche specifiche.

La premessa della serie antologica è che tutto si svolge nella stanza degli interrogatori. C’è solo un vetro che separa la stanza in sé dalla sala in cui il resto del gruppo di agenti ascolta l’interrogato e pianifica le proprie strategie di caso in caso. Giusto un accenno di corr...