Daybreak (prima stagione): la recensione

Daybreak è quel tipo di serie che ci ricorda di non dare troppo per scontato Stranger Things. Sembra semplice mettere insieme un gruppo di ragazzini dalle caratteristiche esagerate, calarli in un’ambientazione sovrannaturale, infarcire il tutto con citazioni pop e servire ancora caldo. Non lo è, e questa confusa serie apocalittica tratta dal fumetto di Brian Ralph ne è la prova. C’è una rincorsa furibonda e caotica al riferimento casuale e popolare, all’autoconsapevolezza insistita, che dovrebbe sembrare sagace, eppure risulta fin troppo conformista e debole. Le mancanze di Daybreak possono renderla una serie interessante da analizzare, ma pesante da vedere.

Lo show Netflix è di quelli che possono essere raccontati anche solo facendo utilizzando i riferimenti esterni. Si tratta di un ennesimo teen-drama a sfondo survival in cui, come nel recente The Society, la comunità è abitata solo da ragazzini. Dopo un disastro di portata g...