Non è solo la mano di Stefano Sollima ad accomunare due prodotti come Suburra e Gomorra. Si tratta di raccontare storie simili, contesti degradati visti sotto una luce diversa, che sfrutta situazioni e personaggi non necessariamente realistici, ma verosimili. Ci sono gli archetipi dietro tutto questo, ed è facile vedere qualche somiglianza tra il Salvatore Conte della serie di Sky Atlantic e il Samurai interpretato da Claudio Amendola. Emblemi, simboli più che uomini, che si nascondono dietro una corazza creata ad hoc per nascondere le loro debolezze e ergersi al di sopra del giro di affari e di vite che gestiscono.

Era attraverso la voce del bravo Marco Palvetti – sottile e distaccata la sua interpretazione, come il suo personaggio – che lo scorso anno sentivamo le parole “l’uomo che può fare a meno di tutto non ha paura di niente”. Da queste parole parte il terzo episodio della seconda stagione di Gomorra, ancora una volta molto episodico, ancora una volta pronto a ...