Homeland 8×10 “Designated Driver”: la recensione

Il miglior traguardo raggiunto dall’ultima stagione di Homeland è quello di aver concentrato tutte le ultime energie sul racconto di una storia serrata. Non era scontato. Poteva essere una stagione inutile, gravemente incentrata sull’elaborazione personale di Carrie di quel che aveva fatto, magari con qualche trama internazionale scollegata in sottofondo. Invece lo show gioca il tutto per tutto, scatena la peggiore crisi internazionale della serie, esagera molto. Perde in verosimiglianza, ma è un prezzo che si paga volentieri di fronte a ore serrate come quelle di Designated Driver.

E questa è davvero l’ora peggiore. Per i protagonisti e per il loro mondo. Tutti i percorsi delle persone che a vario titolo cercano di contenere la crisi si incrociano in qualche modo in tunnel dal quale sarà difficile uscire. Non c’è speranza in quest’ora di tensione che culmina in un’esplosione, solo ten...