Dopo gli eventi sconvolgenti e intensi del precedente episodio, House of Cards aveva bisogno di tirare un po’ il fiato (e anche noi). Dello stesso avviso è il Presidente Underwood, che soffre fisicamente lo stress della campagna elettorale, che ovviamente si accompagna ai suoi impegni istituzionali, anche a causa delle sue comunque precarie condizioni fisiche. Ennesima occasione per Claire per raccogliere il guanto di sfida di Conway, che intanto marcia a tappe forzate verso una vittoria che apparirebbe al momento scontata. Mentre qualcosa a livello centrale si arresta, tutte le storyline secondarie ricevono una seconda occasione, migliorano se stesse, trovano una nuova ragione d’essere.

E bisogna dirlo, erano conferme che servivano, dopo che negli scorsi anni spesso le storyline secondarie si sono rivelate dei meri riempitivi. Una delle grandi vittorie di questa stagione che ormai si avvia alla conclusione è stata la capacità di rileggere in prospettiva alcuni errori dello...