Nel 2013 House of Cards nasceva sotto auspici molto diversi. Era il veicolo di lancio dei contenuti originali su Netflix (in Italia su Sky), si appoggiava ad un attore di grande richiamo come Kevin Spacey – che incredibilmente qui avrebbe trovato uno dei suoi ruoli più iconici – e poteva contare sulla regia di David Fincher per le prime due puntate. Ben poco è rimasto di quel debutto, se non una stanchezza di fondo e la necessità di chiudere la storia. House of Cards torna con le ultime otto puntate della sua storia: Robin Wright è magnetica, ma la scrittura perde di equilibrio e nemmeno un taglio coraggioso sull’uguaglianza tra i generi riesce a riscattare la stagione da una confusione generale.

Francis Underwood è morto (non è uno spoiler, è proprio la premessa della stagione). Claire, che già aveva assunto la presidenza nel finale della quinta stagione, diventa l’unica voce nel dialogo costante con gli spettatori. La attendono prove molto dure in vista delle elezioni di ...