Inside No 9 (quinta stagione): la recensione

Dal 2014 Inside No. 9 è diventato un piccolo appuntamento televisivo. Gradevole, veloce, piacevole, decisamente meno cult di quanto dovrebbe o potrebbe essere. In ogni caso, la formula si conferma anche per la quinta stagione della serie inglese di Steve Pemberton e Reece Shearsmith. Sei puntate antologiche da mezz’ora, ognuna ambientata in un luogo diverso e particolare, ma sempre contrassegnato dal numero nove che dà il titolo alla serie. Storie che sfidano il grottesco, che corteggiano il thriller o addirittura l’horror, o che semplicemente sono drammatiche. Non c’è modo di saperlo prima.

Più di tante altre serie antologiche, forse perché non è così conosciuta dal grande pubblico, Inside No. 9 può vivere con una maggiore rilassatezza la propria condizione. Dalla prima stagione non c’è stata alcuna particolare evoluzione o caduta nella messa in scena, nella scrittura, nelle storie. Tutto è familiare e accogliente pe...