Ride bene chi ride ultimo. Se i primi quattro episodi di I Medici avevano demolito, mattone dopo mattone, non solo la cupola del vanitoso Brunelleschi ma anche la potenza politica di Cosimo de’ Medici, questa settimana il nostro inespressivo eroe riconquista lo scettro del comando su Firenze, grazie ad alcune avventate mosse del suo avvelenatissimo avversario Rinaldo degli Albizzi, per la gioia di quei fortunati che ancora riescano a provare un minimo di empatia con le fortune e sfortune del patriarca della famiglia Medici.

Per la gioia dei nostri occhi, le sventure di Albizzi coincidono con una delle sequenze migliori viste finora nella serie: l’agguato teso all’uomo e al figlio tra le nebbie del bosco che stanno solcando rimanda, con la mente, al modello finora nemmeno labilmente sfiorato di I Medici, quel Game of Thrones che ha saputo creare un invidiabile collante emotivo tra spettatore e vicende politiche fittizie; elemento di cui la coproduzione italo-inglese ri...