Resistiamo a fatica ad aprire qualunque analisi della quarta stagione di Mozart in the Jungle a partire da una metafora musicale. Diciamo quindi subito che la serie di Amazon, così lieve nel suo scivolare tra diversi gradi di leggerezza e dramma, rimane ancora molto piacevole al suo quarto anno. È una serie che è al di fuori di qualunque considerazione su dramma o commedia tradizionali, anche se è molto più vicina a quest’ultimo genere; una serie mai completamente romantica, ma nemmeno completamente identificabile come storia di formazione e crescita. C’è la musica, ovviamente, e quella rimane, per noi come per i protagonisti dello show, il punto di riferimento principale cui aggrapparsi in ogni momento, nelle sue diverse declinazioni sperimentali e strumentali.

Se lo scorso anno era l’Italia, quest’an...