Mr. Robot (finale): la recensione

Mr. Robot è l’opera televisiva definitiva sulla contemporaneità. No, non perché parla di fake news, manipolazione delle informazioni, divario sociale, ma perché intende la fragilità umana come condizione esistenziale inevitabile del presente. Ognuno di noi oggi, in rapporto alle infinite possibilità tecnologiche a propria disposizione, è chiamato ad esserci, a dare forma al mondo anche solo partecipandovi. Ma è una pretesa irrealizzabile. Ogni gesto, ogni parola, ogni pensiero espresso è il grido di uno spettatore (della propria vita o anche solo di una serie tv) che chiede di esistere all’interno di un flusso di informazioni ed eventi sempre più vicini, eppure sempre più vaghi e caotici.

L’opera televisiva di Sam Esmail è la visione informatica delle più grandi ansie dello scorso secolo: l’uomo al centro, solo, disgregato, senza appigli e senza riferimenti. La mente fragile si disgrega e riesce a ricomporsi solo in forme contra...