Qualcuno deve morire: recensione

Fin dal titolo, Qualcuno deve morire lascia intendere una tensione crescente, la promessa di almeno una morte – probabilmente violenta – che dovrà arrivare nella storia. È una pistola di Cechov che contiene anche una certa ironia di fondo per chi riesce a vederla. Ma nulla di quel che vedremo nei tre episodi della miniserie spagnola Netflix c’entra qualcosa con questo titolo (uguale anche in spagnolo, Alguien tiene que morir). La serie è un period drama cupo nei momenti più duri, ma generalmente superficiale e dimenticabile. E il finale, che dà il senso al titolo, è probabilmente la cosa più fuori posto.

La storia è ambientata negli anni ’50 in Spagna. La Spagna franchista, in cui anche il rifugio familiare risente di tutte le restrizioni alla libertà di espressione. Qualcosa che notiamo da subito, nel momento in cui il giovane Gabino (Alejandro Speitzer) ritorna dal Messico accompagnato da un suo “caro amico” di nome Lazaro (