Bastano poche scene di Saint Seiya – I cavalieri dello zodiaco per far dimenticare ogni polemica sulla versione femminile di Andromeda. Non perché sia riuscita, ma perché è l’inadeguatezza di altri elementi della serie animata a monopolizzare l’attenzione. La visione della prima stagione in ogni caso non porta via molto tempo, solo sei episodi, che bastano purtroppo a confermare i giudizi negativi che le prime immagini avevano suscitato. L’opera di Kurumada ritorna in una versione spenta, affrettata, priva di pathos, interessante forse solo di chi vorrà contarne le mancanze rispetto all’originale.

La storia è talmente nota che non vale la pena ripeterla nel dettaglio, ma qui un piccolo riassunto si impone a causa delle differenze. Seiya, da adolescente, sente risvegliare in sé un potere nascosto. Viene avvicinato quindi da Alman di Thule, che gli svela il mistero di Atena e dei suoi cavalieri. Come nella storia classica, ad Alman è stata affidata da Micene la pi...