Serialità televisiva, qualità e tv di Stato. Tre fattori che è difficile veder comparire nella stessa frase, ma a quanto pare non impossibile: Non uccidere, pronta a tornare stasera sul piccolo schermo con la sua seconda stagione, ne è un chiaro esempio.

Ideata dal produttore Lorenzo Mieli e da Claudio Corbucci, è un crime di chiara derivazione nordeuropea, in cui i singoli casi di ogni puntata – variegati e qualitativamente molto distanti rispetto a quelli che siamo abituati a vedere solitamente nelle serie tv nostrane – si innestano su una trama orizzontale. Protagonista delle vicende è Valeria Ferro, ispettore della Squadra Omicidi della Mobile di Torino, con il volto pallido di una sempre più brava Miriam Leone, divisa tra i delitti che è chiamata a risolvere e un oscuro passato familiare che riemerge prepotentemente nella sua vita. Se la prima stagione affrontava l’improvvisa ricomparsa della madre della ragazza, tornata in libertà dopo aver scontato vent’a...