Snowpiercer (prima stagione): la recensione

Una considerazione molto interessante che viene fuori, mentre si guarda la prima stagione di Snowpiercer, è che lo spazio dell’azione condiziona il ritmo dell’intreccio. In realtà è un elemento molto scontato, quasi banale, che è sempre presente anche se non ce ne accorgiamo. Eppure ci voleva questa serie per farlo emergere fortissimo come qualcosa con cui ogni autore deve confrontarsi quando immagina la direzione da prendere. Ad esempio, il film di Snowpiercer funziona perché sovrappone idealmente la marcia del treno a quella dei ribelli. Tutto avanza inesorabilmente: il treno sulle rotaie, i ribelli verso la locomotiva, il film verso la conclusione.

C’è una linearità di fondo che si sposa con l’ambiente del treno, che si traduce quasi nell’annullamento della dimensione della profondità – che qui rappresenterebbe la sosta, la pausa, la stasi – e racconta tutto solo in termini di lunghezza e, più raramente, altez...