Social distance (prima stagione): la recensione

Creata da Jenji Kohan (Orange in the New Black), con Hilary Weisman Graham come showrunner e produttrice della serie, Social distance è un altro esperimento di Netflix su come la pandemia abbia costretto le produzioni televisive a diventare persino più creative, fornendo al pubblico un intrattenimento diverso da quello a cui è abituato, girato e concepito in maniera completamente nuova.

A differenza di Homemade, in cui è stato chiesto a 17 famosi registi di mostrare al pubblico il loro personale punto di vista sull’isolamento imposto dalla pandemia, Social distance racconta in 8 corti la storia di personaggi immaginari che affrontano questo difficile momento, ma lo fa usando mezzi completamente nuovi ed imponendo agli attori coinvolti di girare nelle loro vere abitazioni, in alcuni casi accompagnati persino da veri membri della loro famiglia.

Nel primo co...