Che ci sia Gomorra dietro Suburra è un dato di fatto (la produzione è la stessa, Cattleya, e la cosa più vicina ad uno showrunner, cioè la produttrice artistica, pure, Gina Gardini) ma è anche un’evidenza stilistica. Suburra è una serie più di luoghi che di persone, come lo è Gomorra; è un racconto di conquista, ricerca e mantenimento del potere in cui combattono i giovani e i vecchi; ed è anche un racconto in costume, in cui c’è tantissima realtà che viene trattata come se fosse finzione.

Il paragone è inevitabile e non gioca a favore di Suburra, specie nelle prime puntate.

Raramente infatti una serie aveva avuto un attacco così moscio e male auspicante. L’inizio di Suburra è un inferno di cattiva recitazione e pessimi momenti da fiction più che da serie tv. Autorizzati a temere il peggio si aspetta e si spera nella fine del lavoro di Michele Placido (al timone solo dei primi due episodi) e per fortuna si viene ricompensati. Il resto della stagione, altri 8 episodi, sarà il tentativo ...