Una delle caratteristiche fondamentali dell’universo di Vikings disegnato da History Channel è la sua capacità di attrazione e fascinazione. È un mondo barbaro e violento, che vive di gesti estremi e situazioni al limite, e che su questo si regge senza la zavorra di quella morale che tanto assurda era parsa a Ragnar e ai suoi una volta che hanno incontrato i monaci cristiani nella prima stagione. Athelstan nel primo anno era la figura nella quale coincideva il nostro punto di vista, forse l’unico personaggio vagamente vicino a noi e al nostro pensiero in questo universo storico/mitico per certi versi incomprensibile e lontano. Ora anche quella figura, completamente assente in Brother’s War, compie il proprio destino all’ombra dei grandi mutamenti di un mondo che viene definito dallo stesso Ragnar in procinto di cambiare.
Dopo la visione di Invasion ancora di più si rafforza l’opinione espressa sul primo episodio della seconda annata. ...
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