Watchmen 1×05 “Little Fear of Lightning”: la recensione

Nelle storie per la televisione di Damon Lindelof c’è sempre un trauma che funge da collante tra il passato ed il presente. Esiste un altrove, confinato a flashback o memorie sbiadite, in cui qualcosa di tremendo è accaduto. E, per grande o piccolo che sia quell’evento, basta la sua esistenza a dislocare il presente e chi lo vive in una bolla separata dal resto. L’isola di Lost era questo, il non-luogo per definizione che si muove lungo lo spazio e il tempo in modi non lineari. Qui i fantasmi, letterali o meno, dei peccati commessi in vita tornavano in un limbo in cui i personaggi erano separati da un passato lontanissimo.

Ancora più forte era questo senso di maledizione collettiva in The Leftovers. Qui coloro che non erano rimasti vittima del Grande Rapimento trascinavano avanti la propria vita soffocando in un senso di colpa inesplicabile e indefinibile. È il timore dell’ignoto, che annie...