Non è un segreto che la pandemia abbia sconquassato il mercato mondiale dell’intrattenimento, a partire da marzo del 2020 – quando le produzioni di tutto il mondo sono state bruscamente interrotte per impedire il propagarsi del covid19 – solo da poco è cominciato il difficile e lento processo del ritorno sui set, con tutti i fragili equilibri politici che questo comporta in termini di accordi tra lavoratori e sindacati. Inutile dire, inoltre, che lo stato delle condizioni sanitarie dei vari paesi del mondo (Stati Uniti in testa), ha imposto approcci e decisioni molti diverse, con l’Italia che si posizione tra i paesi che hanno ripreso le attività in anticipo rispetto agli altri.
Le porte degli studi televisivi e dei set nel nostro paese sono state infatti riaperte a fine giugno e dopo più di un mese di “ritorno alla normalità”, si può ormai affermare che il protocollo per la tutela dei lavoratori adottato è più che rodato e funzionante.

Cosa è cambia...