In tutte le fasi di cambiamento e in tutti i movimenti d’opinione c’è una frangia estremista e una più laica. Ci sono sempre gli Handmaid’s Tale, cioè i combattenti attivi privi di mezze misure, dagli obiettivi chiari, decisi a raggiungerli anche con metodi spicci, e i Glow, militanti che lavorano di fino, che partono dalle basi, non hanno fretta e si pongono obiettivi a lungo termine, inevitabilmente più duri da perseguire.

Quella che sta per chiudersi è la prima stagione televisiva post-Weinstein, la prima cioè in cui sono andate in onda stagioni concepite (o finite di concepire o anche solo girate) dopo l’esplodere dello scandalo Weinstein, e quindi dopo l’emergere di movimenti come #metoo e Time’s up. Sia The Handmaid’s Tale che Glow hanno reagito con forza al cambiamento, si sono adattate in corsa e per prime hanno proposto stagioni decisamente in linea con il nuovo clima, cioè che riflettono con forza sui temi emersi dopo lo scandalo. Non sono le uniche serie ad averlo fatto ma q...