In questi giorni uno strano allineamento crossmediale ha visto esordire, quasi in contemporanea, i David di Donatello targati Sky e la nuova edizione del Rischiatutto prodotta da Viale Mazzini.
Le due trasmissioni, manco a farlo apposta ci dicono molto sullo stato delle due principali aziende produttrici di “cultura popolare” in Italia, in particolare sul rispettivo rapporto con il postmoderno e la valorizzazione del recente passato.
Fazio e Cattelan hanno solo sedici anni di differenza, entrambi mossero i primi passi nel mondo musicale (Fabio sulle radio private liguri, Alessandro su MTV) e entrambi appartengono a quella genia di conduttori gentili epigoni di Enzo Tortora. Nessuno dei due occupa mai il centro della scena televisiva preferendo una costruzione certosina dei rapporti fra ospiti, scenografia e scrittura del programma.
Pur con tutte queste somiglianze, però, fra Fazio e Cattelan passa la stessa distanza che separa Cinecittà da Hollywood, o la Rai...
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