Rebibbia Quarantine è il divertente cartone animato firmato da Zerocalcare con cui si racconta la vita quotidiana durante l’emergenza Coronavirus nell’area Nord Est della nostra capitale, ora arrivato alla sua conclusione con la terza puntata che usa come sigla, anche in questo caso, il brano Ipocondria di Giancane.

Nell’episodio precedente si affrontavano gli sbalzi d’umore, le telefonate insistenti e immancabili degli amici in preda al panico a causa dei cambiamenti obbligati alla propria vita, i post inutili sui social, i canti dal balcone, le code interminabili per fare la spesa e la presenza degli anziani per strada, le crisi di ansia e un padre che trova ogni possibile scusa per uscire.

Nella terza puntata, intitolata I cocci, il fumettista ammette di non essere riuscito a rispettare il suo progetto di condurre una vita normale e pulire la casa, ritrovandosi a spaventare persino i vicini se passano di fronte alla sua porta aperta. I cambiamenti avvenuti nella sua vita portano poi a non capire più gli orari e a parlare con un coccodrillo di plastica, chiamato Rosario. Dopo essere uscito per fare la spesa, scoprendo che Rebibbia si è riempita di pappagallini verdi e la polizia gira per il quartiere per ricordare che bisogna stare a casa, acquistare due zucchine diventa una missione quasi impossibile. Il protagonista assiste poi a una ‘transazione economica’ che lo spinge a riflettere sulla situazione causata dal Coronavirus.

Anche nella puntata di ieri di Propaganda Live è stato mostrato in anteprima il terzo episodio della serie. Il fumettista, che su Facebook ha ammesso che non esclude la realizzazione di una seconda stagione, continua a raccontare l’impatto dei nuovi comportamenti e delle restrizioni sulla vita quotidiana.

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Fonte: Facebook